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NATE A LAVORARE Il lavoro delle donne raccontato e cantato RECITAL a CAMPOBASSO il 7. 03.'09 GIULIANA ADEZIO voce recitante SILVANA LICURSI canto SERGIO SARACINO chitarra
Nel 1906 Maria Montessori lancia il suo appello alle donne perché si iscrivano alle liste elettorali: è una provocazione! Nello stesso anno esce il romanzo Una donna di Sibilla Aleramo, si forma ilComitato Nazionale pro Suffragio Femminile e nasce la CGIL. Sono eventi separati e diversi, ma emblematici per la storia dell’emancipazione femminile in Italia, e destinati a intrecciarsi con la politica, la cultura, i diritti sociali e i diritti civili. Sotto la spinta della necessità di sostituire gli uomini impegnati al fronte, la prima guerra mondiale vede un ingresso in massa delle donne nel mondo del lavoro. Sono i primi passi, difficili, travagliati ma irreversibili, che porteranno un numero sempre maggiore di donne a svolgere un ruolo produttivo nella società, fuori dalle mura domestiche. Oggi il tema del lavoro è quanto mai attuale, dibattuto e sofferto da tanti lavoratori: uomini, ma soprattutto donne.Attraverso la letteratura e la musica il recital offre un appassionato contributo alla storia del lavoro delle donne. Un‘attenzione particolare è riservata alla donna nel mondo Arbëresh, figura fiera e dignitosa di un passato contadino, regale nel suo costume nuziale e della festa, amorevole e severa nell’educazione dei figli, centro e custode di una tradizione amata e trasmessa per secoli. Oggi anche la donna Arbëreshe è entrata pienamente e con successo nel mondo del lavoro. Nate a lavorare è il titolo di una raccolta di 39 racconti, tutti al femminile, a cura della scrittrice e poetessaMaria Jatosti. Scrittrici di ideologie diverse e di varia esperienza fanno il punto sulle problematiche della donna che lavora, e lo fanno attraverso la letteratura, che è il loro mestiere. Dalla scrittrice alla ballerina, dalla contadina alla badante, dalla professoressa all’assassina «per arrotondare» (provocazione volutamente surreale e grottesca): una galleria di ritratti femminili viva e attuale, cui fanno da sfondo e da commento i canti di lavoro e di lotta per i diritti, tramandati dalla tradizione orale di varie regioni d’Italia. Sono canti malinconici, dolorosi, permeati dalla fatica del lavoro e dall’ingiustizia sociale, ma anche ironici e combattivi, che esprimono rassegnazione, rabbia, umiliazione, ma anche forza morale, ironia, dignità e speranza. Anche se alcuni mestieri sono scomparsi, il messaggio antico portato dal canto è un grido che arriva fino a noi e ci commuove, ci scuote, ci fa riflettere e ci infonde coraggio . Oggi più che mai ne abbiamo bisogno. |
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